Il Cratere e la Xylix di Eufronio rimarranno nel Museo Nazionale di Cerveteri, a ‘casa loro’, per sempre. Anzi, anche per andare incontro ad una politica del turismo sempre più orientata alla valorizzazione delle diverse realtà del patrimonio italiano, il loro rimpatrio, ora, potrebbe fare scuola. “E’ solo l’inizio – dice il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini – è giusto che le opere tornino nei loro luoghi di origine”.
Con la presenza nel museo locale dei due capolavori – prestati per una mostra poi protratta fino a tutto l’Expo – i visitatori, nel 2014, sono aumentati del 75%, con un effetto a cascata per tutto l’indotto.
“Nei primi nove mesi del 2015 il totale dei visitatori del museo ha superato quello dell’intero 2014: da gennaio a settembre sono stati 23.075 contro i 22.164 registrati l’anno scorso – sottolinea Franceschini -. Un effetto trainante che ha coinvolto anche la Necropoli della Banditaccia dove nei primi nove mesi di quest’anno il totale dei visitatori è stato di gran lunga superiore a quello dell’intero 2014, con 69.255 ingressi da gennaio a settembre contro i 49.770 registrati l’anno scorso”.
E il trasferimento in provincia dei due capolavori non ha creato problemi neppure al Museo Nazionale di Villa Giulia che se n’è privato, dove anzi “ci sono state crescite significative” di visitatori. Da qui la decisione di rendere definitivo il trasloco.
Numeri a parte, a Cerveteri è festa grande. “Per noi è come se fosse tornata la Gioconda”, commenta il giovane sindaco Alessio Pascucci, che rilancia puntando a rientri ancora più clamorosi: “l’obiettivo è riportare qui anche il Sarcofago degli Sposi”.