I Tenores di Bitti, i Mamuthones di Mamoiada, le maschere lignee della Caccia Selvatica, gli Scianari di Cannole e le corritrici con la cannata di Arpino: sono solo alcuni dei numerosi patrimoni culturali immateriali che l’Unione Nazionale Pro Loco e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani hanno inserito nel primo censimento di riti, tradizioni e feste storiche locali. Il progetto, che punta a raggiungere oltre 200mila espressioni e pratiche sociali che contraddistinguono le identità locali del nostro territorio, nasce a poco più di 20 anni dall’adozione della Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.
“Dopo anni di lavoro intenso siamo riusciti a far riconoscere il nostro patrimonio immateriale culturale – ha commentato Antonino La Spina, presidente Unpli, alla presentazione del progetto – attraverso un censimento fatto di saperi e conoscenze che si tramandano di generazione in generazione, grazie al racconto e all’impegno di persone che fanno di tutto per tenere viva l’identità della propria comunità”.
L’iniziativa coinvolge direttamente le associazioni Pro Loco e i piccoli Comuni d’Italia nella mappatura dei loro patrimoni culturali immateriali, promuovendo la salvaguardia e la valorizzazione di tradizioni che altrimenti potrebbero essere dimenticate. L’attività di censimento, che ha raccolto la collaborazione dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e la supervisione del ministero della Cultura, rende possibile la catalogazione del patrimonio culturale immateriale di riferimento delle piccole comunità, assicurandone il monitoraggio periodico e incentivandone la conoscenza attraverso l’iscrizione coordinata e condivisa su inventari, registri, archivi e piattaforme sia territoriali, sia nazionali.
La raccolta dei dati verrà portata avanti dall’Unpli con il supporto di ricercatori antropologi e utilizzerà schede di valutazione elaborate dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, che ha curato anche la formazione dei volontari. I materiali raccolti verranno caricati e condivisi su una piattaforma digitale che renderà fruibili i dati presenti in archivi digitali già esistenti e consentirà di visualizzare, studiare e conoscere i beni immateriali in modo interattivo e coinvolgente.
“Il progetto attua i propositi che abbiamo delineato con la legge per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, con cui prevediamo l’istituzione di un elenco nazionale attraverso il censimento e la catalogazione – ha sottolineato Federico Mollicone, presidente commissione Cultura Scienze e Istruzione della Camera – Con la legge che abbiamo approvato alla Camera lo Stato riconoscerà il patrimonio culturale immateriale come componente del valore identitario e storico per gli individui, le comunità locali e quella nazionale”.
Tra le attività che verranno mappate rientrano le tradizioni orali, compresi i dialetti, la musica e le arti dello spettacolo in forma stabile o ambulante, gli eventi rituali e festivi, le pratiche rievocative di eventi storici, festivi e in costume.