Incatenati come schiavi, nelle mani il Tocco della laurea teso verso i passanti per chiedere l'elemosina. E' la protesta delle associazioni di Abbracciamo la cultura con Cnap, Fap e Assotecnici, che nell'attesa di scendere in piazza, il prossimo 11 gennaio, hanno annunciato per domani alle 14, al grido di 'la cultura non si elemosina', un sit in sotto le finestre del ministero di Beni Culturali e Turismo. L'obiettivo è chiedere il ritiro del bando '500 Giovani per la cultura' pubblicato tra le polemiche qualche giorno fa dal ministero e la riformulazione dell'impegno economico di 2,5 milioni di euro.
Le associazioni ricordano che la pubblicazione del bando, arrivata lo scorso 7 dicembre, ha provocato la reazione di migliaia di lavoratori dei beni culturali, della associazioni professionali e dei sindacati, "che riuniti in un variegato movimento di opinione, hanno lanciato l'hashtag #500schiavi, segnalando le incongruenze e la delusione per un provvedimento a lungo atteso e annunciato e che ha mostrato invece tutte le sue crepe".
Da qui le modifiche annunciate dal ministero che però non hanno placato le proteste. "Rendiamo atto al ministro di aver dato seguito agli impegni presi pubblicamente. Ma definire tirocinio formativo un bando destinato ad adulti di 35 anni, chiamati 500 giovani, per i quali è prevista una retribuzione di 5 mila euro lordi per un intero anno, ci sembra una beffa, dopo che il ministero aveva annunciato nuove assunzioni: con le nuove modifiche sono stati rimossi i due aspetti deteriori del bando, il possesso obbligatorio di una certificazione linguistica e il limite a 110/110 per il voto di laurea, ma non si può non restare scettici rispetto ad altri aspetti".