Bonisoli firma accordo con Christie’s, in Italia tornano reperti trafugati

Grazie a un inedito accordo con la nota casa d’aste londinese Christie’s, l’Italia rientra in possesso di sarcofagi, suppellettili e capitelli di epoche diverse rubati tra gli anni ‘60 e ‘80 del secolo scorso e immessi nel mercato internazionale dai trafficanti d’arte. L’accorod è stato firmato a Londra dal ministro per i Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli che, nella sede dell’ambasciata italiana, ha partecipato alla cerimonia ufficiale di restituzione di 8 lotti, per un totale di 12 reperti, più una pagina di un codice miniato, sottratta negli anni ‘40 all’Archivio di Stato di Venezia.

Le opere sono state rintracciate grazie ad un’attività di controllo incrociato tra  Christie’s e le informazioni contenute nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Tutela Beni Culturali dei Carabinieri. Con oltre 1 milione e duecento mila oggetti rubati e circa 700 mila immagini, infatti, è il più grande database al mondo e da tempo è divenuto punto di riferimento per le forze di polizia estere.

“La restituzione – ha spiegato Bonisoli – conferma l’efficacia della collaborazione tra il nostro Paese e colossi del mercato dell’arte come Christie’s nella lotta al traffico illegale di opere d’arte. Chi acquista un’opera d’arte o un reperto deve essere certo della provenienza di quell’oggetto. E questo è quello che stiamo cercando di fare proprio attraverso la collaborazione con istituzioni e case d’asta. Un controllo preventivo sui pezzi che finiscono in vendita e l’applicazione di leggi più severe per chi compra oggetti senza conoscerne la provenienza – ha concluso -, contribuirà a smantellare questo traffico”.

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