Cesaro: valorizzare patrimonio culturale con approccio integrato

“A più riprese l’Ue ci ha suggerito che un’efficace politica di valorizzazione del patrimonio culturale deve prevedere un approccio integrato che, insieme alle evidenze storico, artistiche ed architettoniche, consideri anche il territorio in cui esse sono inserite, compresi i soggetti pubblici e privati che a vario titolo vi operano. Solo in questo modo è infatti possibile trasformare il patrimonio culturale in una reale leva di crescita economica e occupazionale sostenibile e inclusiva”. È quanto ha affermato Antimo Cesaro, sottosegretario ai beni culturali e al turismo è durante il Convegno ‘Beni culturali e territorio: politiche di valorizzazione tra Stato ed Enti locali’, presso il Museo Archeologico di Teano (Caserta).   

“Per arrivare a questo risultato – ha aggiunto Cesaro – occorre studiare strumenti e indicatori in grado di valutare gli effetti degli investimenti sul patrimonio, ridare centralità alle imprese culturali e favorire una politica di filiera, anche promuovendo e sostenendo la costituzione di reti di impresa. In questo quadro si inseriscono le agevolazioni finanziarie, pari a 107 milioni di euro, previste dal Programma ‘Cultura Crea’ nell’ambito del PON Cultura e Sviluppo FESR 2014-2020 per imprese, start up e soggetti no profit operanti nella filiera culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici.     

L’obiettivo – ha concluso – è costruire una governance cooperativa e policentrica dei beni culturali che sappia integrare società civile, privato sociale, imprese, istituzioni pubbliche, università e scuole. Per il Mezzogiorno questo vorrebbe dire recuperare gran parte del gap che lo separa dal resto dell’Italia e dell’Europa”.

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