Multe pesanti, con sanzioni che vanno dai 10 ai 60mila euro, ed anche il rischio carcere nei casi più gravi: il provvedimento del governo contro le eco-proteste, già ribattezzato contro gli “eco-vandali”, ha ricevuto l’ultimo via libera del Parlamento. La Camera, dopo che il Senato lo aveva già licenziato a luglio, lo ha approvato in via definitiva con 138 sì.
“Chi deturpa, danneggia, imbratta un monumento deve risarcire lo Stato per le spese sostenute per ripristinare lo stato dei luoghi” esulta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha promosso il provvedimento perchè, sottolinea, per restaurare i beni danneggiati “è bene che non paghino più gli italiani ma chi si rende responsabile degli atti di danneggiamento”.
“E’ ora di finirla con opere di immenso valore storico e culturale vandalizzate da social confusi che per chiedere la salvaguardia della bellezza la deturpano. Gente neppure in grado di conoscere l’enorme valore del patrimonio che va a compromettere con gesti insani, lesionistici e autolesionistici” gli fa eco il vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli.
“E’ un’ottima notizia per il turismo italiano: mantenere intatti i nostri monumenti e le nostre bellezze storiche contribuisce a preservare l’unicità e l’autenticità delle nostre destinazioni turistiche” sottolinea la ministra Daniela Santanchè.
Non mancano le proteste l’opposizione. “Un governo che non investe un euro in cultura, si inventa l’ennesimo provvedimento inutile” attacca il Pd. Un'”enormità”, una “reazione spropositata” lo definisce Nicola Fratoianni, segretario di Si e parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. Il deputato del Pd Andrea Orlando ricorda che non si è in presenza “di danni permanenti”. “La verità è che non tollerano il dissenso e ricorrono alle leggi penali per reprimerlo” rintuzza la dem Laura Boldrini.