Si è conclusa la prima fase del restauro del Colosseo sponsorizzato da Tod’s. E gli addetti ai lavori – Soprintendenza in testa – si preparano alle fasi successive. Si va dal restauro interno degli ipogei, del piano terra e del primo ordine alla creazione di un centro servizi, tutto ancora finanziato da Diego Della Valle, patron di Tod’s, fino alla copertura dell’arena, che invece verrà realizzata con 18 milioni dello Stato.
“I lavori dovrebbero essere completati in tre anni dunque nel 2018”, ha detto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. “Questo intervento fra l’altro è stato fatto senza gli incentivi fiscali che abbiamo oggi, come l’art bonus – ha aggiunto il ministro -. È, dunque, un segnale ed un invito ad altre imprese a fare come Della Valle”.
“Tutta l’imprenditoria, dai grandi gruppi ai piccoli distribuiti nel territorio, dovrebbe dare il proprio contributo per restaurare non solo la reggia di Caserta, o Pompei, o gli antichi templi siciliani, ma anche la chiesa del paese, la fontana locale. Anche le grandi realtà statali e parastatali dovrebbero contribuire: penso a Finmeccanica, all’Eni – gli ha fatto eco Della Valle -. Le imprese devono percorrere l’ultimo miglio: realizzare restauri ad alto tasso simbolico, attivare un circuito virtuoso fra cultura e turismo”.
L’idea è di “ridare al Colosseo un’arena che sia, non meramente uno spazio, – spiega il soprintendente Francesco Prosperetti – ma qualcosa di mutevole che si possa trasformare in una gradinata, una cavea, un palcoscenico… con cambi di funzione. Come nell’antichità, quando era una macchina scenica”. Obiettivo, ospitare spettacoli di teatro e musica.
Per completare il restauro esterno del Colosseo, con un’opera di accurata ripulitura delle superfici, sono serviti tre anni e circa otto milioni di euro, su un preventivo di dieci. I lavori, partiti nel 2013, si sono conclusi nell’aprile 2016.