Seconda entrata e percorsi antifolla per decongestionare i Musei Vaticani

Decongestionare il flusso di turisti. È questo l’obiettivo della direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta che, intervistata dal New York Times nell’edizione internazionale, ribadisce il suo impegno alla guida del celeberrimo museo, che con i suoi infiniti capolavori figura da sempre nella top ten del musei più visitati al mondo.

In cantiere c’è dunque l’apertura di una seconda entrata per offrire ai turisti un percorso alternativo nei reparti meno visitati, tra cui il Museo Etnologico, amato da Papa Francesco. che riaprirà presto, rinnovato e ampliato con i suoi 80 mila reperti. Ma anche orari di visita più lunghi per il Museo Etrusco e lo spettacolo multimediale interattivo che dal mese di marzo all’Auditorium di Santa Cecilia offrirà una immersione tutta speciale nelle meraviglie della ormai troppo gettonata Cappella Sistina.

Jatta sottolinea comunque di essere sempre stata contraria all’idea di mettere un tetto alle visite per esempio della Sistina, che però nel 2017 ha registrato un incremento delle visite di circa il 10%. “Ma se un turista vuole vedere cappella Sistina, arriva a Roma e gli viene detto che non c’è posto, che può fare? Noi siamo un museo che ha anche una valenza spirituale e morale, la Sistina è anche una cappella e questo non si può ignorare”. Da qui la necessità di trovare altre strade. Obiettivo principale, ribadisce, “è ridurre la congestione”, puntando, come ha già fatto il Louvre, “ad una migliore distribuzione delle visite all’interno dei musei”.

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