Egitto, dopo i furti delle opere d’arte si attiva l’Unesco

Autorità, mercati d’arte e collezionisti devono verificare l’origine dei beni culturali

Allarme in Egitto dopo i furti di diversi pezzi importanti del Museo egizio del Cairo e di altri siti egiziani, tra cui una statua in legno ricoperta d'oro rappresentante il faraone Tutankhamon. Così, per evitare che questo patrimonio possa essere messo in vendita e finire nella mani di gente poco scrupolosa, la direttrice dell'Unesco, Irina Bokova, ha chiesto una maggiore vigilanza alle autorità nazionali e internazionali, ai mercanti d'arte e ai collezionisti: "è importante – ha detto – verificare l'origine dei beni culturali che possono essere importati, esportati o messi in vendita in particolare su internet. Questo patrimonio costituisce un elemento di storia dell'umanità e dell'identità egiziana. Non dobbiamo permettere che cada in mani poco scrupolose o che corra il rischio di essere danneggiato o distrutto". Per questo l'Unesco lavorerà in stretta collaborazione con i suoi partner internazionali, tra cui l'Interpol, l'Organizzazione mondiale delle dogane, il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali e il Consiglio internazionale dei musei.

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