Franceschini deluso: grandi imprese stanno disertando Art Bonus

Sono tutti positivi i segnali che arrivano dall’Art Bonus, il sistema di incentivi fiscali lanciato lo scorso anno dal governo per mobilitare i mecenati del patrimonio d’arte e cultura, “ma le grandi imprese italiane dove sono?”. È quello che si chiede il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, intervenuto alla presentazione di “Io sono cultura”, il quinto rapporto annuale di Symbola e Unioncamere sul peso economico delle imprese culturali e creative.

“Il rapporto Symbola conferma il valore della cultura per la crescita economica del paese e la necessità di fare sistema tra pubblico e privato – sottolinea -. Art Bonus per esempio sta andando benissimo, c’è mobilitazione, sta aiutando anche ad introdurre il crowfunding, tutti segnali positivi. Ma non vedo partecipare le grandi imprese italiane” . 

Unica eccezione, fa notare Franceschini, a parte Della Valle che ha fatto la sua donazione per il Colosseo prima che venisse lanciato il meccanismo fiscale, è l’Unicredit, “intervenuta per l’Arena di Verona e per il turismo. Ma per il resto grandi donazioni di grandi aziende non le vedo. E non ho ricevuto telefonate”. Da qui la provocazione: “Il mio numero è lo 06.67232780 – scandisce due volte, serio, il ministro Pd – mi chiamino, con il 65% di agevolazioni fiscali non ci sono più alibi”.

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