Franceschini nelle Marche colpite dal Sisma: opere torneranno dov’erano

Arriva nel cuore delle Marche colpite dal sisma e lo ripete più volte: i beni recuperati dagli edifici inagibili torneranno nei territori d’origine, e “i centri storici saranno ricostruiti identici a prima”.  “Mi si spezza il cuore a vedere che l’identità di questi luoghi sia così pesantemente ferita”, ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini rassicurando ancora: “Faremo il possibile perché le opere restino nei territori anche nella fase del deposito e restauro. Sui tempi è impossibile dire qualcosa. Basta guardarsi intorno. Parliamo di danni a oltre 3.000 chiese, e parlo solo del patrimonio ecclesiastico, è un lavoro titanico. So bene che i sindaci sono al fronte, perché hanno le pressioni da parte dei cittadini. Un po’ di tensione è normale”. 

A Osimo (Ancona), dove ha inaugurato la mostra “Capolavori Sibillini. L’Arte dei luoghi feriti dal sisma”, che raccoglie un centinaio di opere provenienti da otto comuni delle aree terremotate, Franceschini ha osservato che “pur tra le tante cose disastrose del sisma è emerso positivamente l’attaccamento delle persone alle loro opere d’arte, consapevoli che esse sono parti della propria identità”.

“L’emendamento approvato in commissioni Affari Costituzionali del Senato alla Legge Mille Proroghe – ha spiegato quindi il ministro, riferendosi ai 4 milioni di euro destinati nel 2017 a sostegno dello spettacolo dal vivo in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria – è un ulteriore incoraggiante segnale alla ripresa delle attività culturali colpite dal sisma”. Ad Ancona, infine, Franceschini ha visitato il deposito alla Mole Vanvitelliana, dove sono state trasportate 617 opere danneggiate dal sisma.  

 

editore:

This website uses cookies.