La riforma dei musei statali in Italia è irreversibile: non si può tornare indietro. Lo ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini in una conversazione a New York con David Freedberg, storico dell’arte e direttore dell’Italia Academy della Columbia University.
“L’Italia non ha un grande museo nazionale come il Louvre o British, è un sistema diffuso con più di quattromila musei legati al territorio. Abbiamo straordinarie collezioni ma non avevamo la capacità di adeguarsi a un percorso di modernità richiesto da un turismo sempre più esperienziale”. Ora però i risultati sono arrivati. Citando solo i numeri dei visitatori dei musei statali, il ministro della cultura ha rilevato che sono cresciuti da 38 milioni nel 2013 a 45,5 milioni nel 2016 mentre per il 2017 le proiezioni parlano di 50 milioni. “E questo – ha concluso Franceschini – in un momento in cui in Europa le presenze nei musei stanno calando”.