Oltre 92 miliardi di euro generati nel 2017 dell’intera filiera culturale, pari al 6,1% della ricchezza prodotta in Italia, con un effetto moltiplicatore che in diversi settori dell’economia (tra cui principalmente il turismo) muove altri 163 miliardi, per un totale di 255,5 miliardi di euro.
È l’immagine di un Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano particolarmente vivo e competitivo quello che emerge da “Io sono cultura”, l’annuale rapporto di Symbola e Unioncamere, presentato a Roma al Mibact, alla presenza del neo ministro Alberto Bonisoli.
“Tra le priorità del governo sulla cultura c’è un primo tema legato alle risorse, ma accanto c’è anche quello della qualità e del metodo, per capire quali sono le azioni da fare”, ha detto Bonisoli, intervenendo alla presentazione del rapporto.
“I numeri di questo rapporto sono importanti perché aiutano a prendere decisioni e a capire come gira tutto il sistema della cultura. E’ importante considerare che nelle industrie culturali e creative il lavoro è qualificato: se in Italia c’è disaccoppiamento tra mondo universitario e mondo produttivo, nella cultura chi si impegna nello studio può trovare un impiego che gli piace”.
Nell’anno dedicato dalla Commissione Europea al patrimonio culturale, tra i settori da valorizzare in Italia, secondo il ministro (che martedì andrà in visita ai luoghi colpiti dal terremoto, da Visso a Spoleto, ndr) c’è quello del restauro: un comparto d’eccellenza, “al quale bisogna dare maggiore attenzione” e di cui bisogna “raccontare le attività che si stanno già facendo nelle zone terremotate”.