La lirica italiana entra nella lista dei beni immateriali Unesco

Il canto lirico italiano diventa patrimonio dell’umanità: l’Unesco ne ha inserito la pratica nella lista del patrimonio immateriale mondiale. “Una notizia che ci rende fieri e orgogliosi – commenta la ministra del Turismo Daniela Santanchè – e che incrementa le eccellenze patrimonio immateriale Unesco della nostra Nazione, che si conferma nell’élite dei Paesi con il maggior numero di patrimoni riconosciuti. Questi riconoscimenti contribuiscono ulteriormente a rendere le eccellenze italiane, come il canto lirico, dei fondamentali vettori di attrattività e potenziamento dei flussi turistici ed economici di qualità. Proprio per questo, il ministero del Turismo è impegnato nella valorizzazione e nella promozione della cultura italiana nel mondo. Grazie a chi ha lavorato, con passione e abnegazione, per ottenere un risultato che rafforza l’identità del marchio ‘Italia’ a livello internazionale”.

“È la consacrazione di una grande eccellenza italiana nel mondo, qualcosa che ci ha sempre contraddistinto positivamente e poiché noi lavoriamo alla costruzione di un nuovo immaginario italiano nel mondo che possa proiettare l’importanza culturale della nostra nazione, questa notizia ci rende felici” esulta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. E ricorda: “il nostro dovere è di valorizzare, di individuare e far conoscere i punti che caratterizzano l’identità italiana. Noi non siamo comparsi all’improvviso, siamo figli di una lunga storia e dobbiamo essere orgogliosi di questa storia”. Non solo. “ll canto lirico – nota – aiuta a diffondere la lingua italiana, è uno dei tratti distintivi dell’italianità, un patrimonio immateriale che forse non è palpabile ma è più importante di una cosa palpabile”.

La proclamazione è avvenuta per acclamazione in occasione della riunione dei paesi membri del Comitato che si è tenuta in Botswana. Un lungo applauso ha accolto la decisione del comitato: “molti delegati si sono avvicinati per farci le congratulazioni, percepiscono questo come un riconoscimento al mondo intero e non solo all’Italia. Portiamo a casa un risultato davvero molto importante” racconta Mariassunta Peci, la funzionaria italiana del Mic che ha seguito il loco i lavori.

Per “festeggiare” il riconoscimento il primo palco atteso ora è quello della Scala che, preannuncia Mazzi, “dedicherà un momento a questo traguardo. E poi il 10 dicembre il concerto del Senato di Natale sarà dedicato all’Opera italiana. Eseguiremo anche il coro verdiano Va’ pensiero. Ci sarà anche un momento su Manzoni con Sergio Castellitto che leggerà alcune pagine dei Promessi sposi. Sarà un concerto straordinario”.

editore:

This website uses cookies.