L’Aja processa distruttore moschee Timbuktu

“Il processo che si è aperto presso la Corte Penale Internazionale dell’Aja contro uno degli autori della distruzione delle antiche moschee di Timbuktu inaugura una stagione importante”. Ne è convinto il ministro di Beni culturali e turismo Dario Franceschini, secondo cui “il responsabile della devastazione di un sito Unesco per la prima volta è chiamato a rispondere delle sue responsabilità per un crimine di guerra che colpisce l’identità e l’anima stessa di un popolo e distrugge un bene di tutta l’umanità. Dopo la costituzione della task force Unesco United4Heritage, fortemente voluta dall’Italia, gli organismi internazionali compiono così un passo ulteriore verso un sistema di tutela del patrimonio culturale mondiale”.

Ahmad al-Faqi al-Mahdi si è detto colpevole dell’accusa di distruzione di nove antichi templi e una moschea nella città di Timuktu, in Mali, nel 2012. Al Mahdi guidava il gruppo di radicali del gruppo jihadista Ansar Eddine che ha distrutto gli antichi mausolei, che, come i suoi compagni, considerava totem dell’idolatria. Si tratta di opere costruite tra il XIII e il XVII secolo e dichiarate patrimonio mondiale dell’umanità da parte dell’Unesco.

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