Sarà la Corte di Cassazione a stabilire, nei prossimi mesi, se appartiene all'Italia o al museo Getty di Los Angeles il bronzo attribuito a Lisippo, pescato al largo di Fano nel 1964. La fondazione Getty ha infatti annunciato l'intenzione di fare ricorso contro l'ordinanza del gip di Pesaro Lorena Mussoni che ha stabilito la confisca del bronzo, convinta che ci sia stato un reato di esportazione clandestina e contraddicendo il suo predecessore Daniele Barberini che aveva assolto il museo.
Dunque, se la statua tornerà un giorno in Italia, non è affatto chiaro al momento, anche perché sono (volutamente) vaghi i termini dell'accordo firmato nel 2007, quando l'allora direttore del Getty, Michael Brand, aveva accettato di restituire all'Italia una quarantina di opere trafugate. Nella sua ordinanza la Mussoni scrive che la statua deve essere restituita perché è un bene inalienabile dello Stato italiano esportato clandestinamente. Secondo i vertici della fondazione californiana, invece, l'accordo del 2007 non obbliga in alcun modo il museo a sottoporsi alla decisione del tribunale di Pesaro per il bronzo attribuito a Lisippo.