Per tagliare la bolletta energetica degli oltre 5 mila tra musei, palazzi storici e aree archeologiche italiane, Enea e Mibact hanno siglato un accordo che potrebbe abbattere fino al 30% i consumi grazie all’installazione di lampade a led e all’impiego di tecnologie di smart lighting.
Il complesso dei musei nazionali paga ogni anno una bolletta energetica pari a circa 250 milioni di euro, con consumi in salita del 50% rispetto agli anni ’80. Pesano soprattutto i servizi di illuminazione, climatizzazione, sicurezza e ICT.
In campo energetico l’accordo riguarda anche la diffusione di tecnologie per l’utilizzo di fonti rinnovabili, come ad esempio il cosiddetto fotovoltaico “invisibile”, una sorta di pellicola integrabile nel complesso architettonico e paesaggistico, che potrebbe sfruttare l’elevato irraggiamento solare negli oltre 1.600 ettari di aree archeologiche, di cui l’80% al centro-sud. E ancora, sono previste attività di alta formazione e azioni di sensibilizzazione al risparmio energetico per i dipendenti e chi usufruisce dei luoghi d’arte.
Sul fronte antisismico, l’Enea userà sistemi non invasivi per valutare la vulnerabilità delle strutture architettoniche e delle opere d’arte, sia in esposizione che nel trasporto. Ed è previsto l’uso di modelli informatici per la stima dell’impatto sui monumenti dell’inquinamento atmosferico e della variazione climatica.