I visitatori dei musei sono distratti. Anche sul web. Proprio come succede nella realtà, ad attrarre è soprattutto la fama internazionale del luogo d’arte e l’interesse si concentra solo su poche opere. E’ quanto emerge da una ricerca illustrata da Francesco Antinucci dell’Istituto di Scienze e tecnologie della cognizione del Cnr, intervenuto oggi a Roma al seminario della Fondazione Bordoni sul tema “Reale e virtuale: nuove tecnologie per i Beni culturali”. Secondo uno studio del Cnr condotto ai Musei Vaticani (il più visitato d’Italia), almeno un terzo delle persone non ricorda neanche di aver visto le sale con i capolavori di Raffaello e di Caravaggio e che la sosta davanti ai dipinti è di pochissimi secondi. Dunque, diminuire il numero delle opere, potrebbe essere una delle soluzioni, anche se difficile. Ma almeno se ne potrebbe tenere conto realizzando il sito di un museo virtuale. Inoltre, l’applicazione sul web non dovrebbe avere lo scopo di sostituire la visita reale, bensì di creare nuove opportunità di conoscenza e approfondimento, in modo attraente e puntando su poche opere essenziali. Intanto la Fondazione Bordoni sta realizzando la visita virtuale dell’Area Archeologica dell’Aventino, fruibile su Internet, telefonino e I-Phone, che sarà sperimentata in aprile, in occasione della Settimana dei Beni culturali.