Musei in crescita, ma aumentano visitatori non paganti

Ma per Resca la cosa più importante è portare la gente nei musei

C'è un dato poco positivo tra quelli riguardano i musei italiani. Ad aumentare, nei primi sei mesi, sono stati soprattutto i visitatori che non pagano. Se nel secondo semestre del 2010 dovessero essere confermati i dati, ci sarebbe però da fare i conti con un calo degli introiti. La cifra raccolta fino ad oggi con i biglietti di musei e siti archeologici statali ammonta infatti a 45,3 milioni di euro. Se nei prossimi sei mesi l'incasso fosse lo stesso, si arriverebbe alla fine ad un totale di 90,6 milioni di euro, oltre 6 milioni in meno rispetto al 2009 e addirittura 13  milioni rispetto al 2008. Il totale dei visitatori invece – sempre che si ripetessero nel secondo semestre gli stessi dati – aumenterebbe fino a sfiorare la soglia dei 37 milioni  (36,8). Nel 2009 erano stati 32,3, nel 2008 33,1, nel 2007 34, e nel 2006 – l'anno in assoluto migliore per i musei statali italiani – 34,5 milioni. "Il primo compito del ministero è portare la gente nei musei", ha ribadito Mario Resca, direttore generale per la valorizzazione lasciando capire che la questione degli introiti da biglietto non è la priorità. Della questione si era occupata nei giorni scorsi la Uil beni culturali, lanciando l'dea di far pagare 1 euro a tutti, anche a coloro che usufruiscono della gratuità o dei biglietti omaggio. 

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