Musei italiani perdono visitatori e gli incassi scendono

Uil Beni culturali: rivedere politica tariffaria e prevedere aperture straordinarie

Visitatori in calo nei musei italiani nel 2009. Lo scorso anno, infatti, secondo l'ultimo report disponibile (29 gennaio 2010) per i mesi fino a novembre 2009, mese in cui gli ingressi sono calati del 2,70% e gli introiti lordi del 7,19% rispetto al 2008.
In totale, nel corso degli 11 mesi considerati, i visitatori sono stati 30 milioni 715.347 contro i 31 milioni 567.499 del 2008 mentre gli introiti lordi 92.050.154,58 euro contro i 99.182.045 euro dell'anno prima. In prima fila tra le regioni con il segno negativo c'è ovviamente l'Abruzzo colpito dal terremoto, che rispetto all'anno precedente ha perso il 66,79% dei visitatori ed il 77,65% degli introiti (molti musei e monumenti sono chiusi). Ma le perdite toccano un po' tutte le regioni italiane, con punte più forti in Molise (-20,67% visitatori e -17,02% introiti) Basilicata (-17,23%; -19,62%) e Umbria (-17,18%; -13,39%). In controtendenza la Lombardia, che vede crescere dell'11,20% i visitatori e del 30,88% gli introiti lordi, e anche le Marche con un +10,04% di visitatori (gli introiti invece scendono dell'1,19%).
Per la Uil Beni culturali, è necessario rivedere la politica degli ingressi e dei costi, "perché una famiglia italiana media di 4 persone in questo periodo di crisi non può spendere 48 euro per visitare un museo o un'area archeologica". Ma la ricetta del segretario generale Gianfranco Cerasoli prevede l'allungamento degli orari e aperture straordinarie. Ma anche biglietti a costi diversificati in base a giorni, orari e affluenza, anche con periodi gratuiti, per esempio da novembre a marzo.

editore:

This website uses cookies.