Nei musei meno donne e giovani ma impazza il web

Audio-guide e visite guidate poco apprezzate mentre cresce richiesta per tablet

Anche il mondo museale italiano è ormai in mano a internet e ai social web. Rispetto a un decennio fa è il web che influisce prima, durante e dopo la visita aumentando le aspettative di condivisione. Nel frattempo diminuiscono le donne, addirittura si dimezzano i giovani, con il pubblico dei musei che diventa più acculturato ed esigente. Questi e molti altri i risultati della ricerca 'Il museo in ascolto', che, diretta da Ludovico Solima e promossa dalla direzione generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale, ha coinvolto 12 musei statali e si è basata sulla compilazione volontaria di oltre 4.500 questionari. La ricerca è prima di tutto un confronto con quella realizzata dall'Ufficio Studi del Mibac nel 1999, e incentrata sul livello di gradimento dei principali strumenti di comunicazioni utilizzati dagli istituti museali.
Per quanto riguarda il profilo dei visitatori, il 56% del pubblico è composto da donne, in diminuzione rispetto al 59% del '99, mentre i giovani sono addirittura dimezzati, passando dal 28 al 14%. Gli anziani (oltre i 65 anni) hanno registrato invece un impennata triplicando il dato (dal 4,5 al 13%). In realtà, sono questi ultimi a essere sottostimati rispetto alla realtà della popolazione italiana, mentre i giovani sono adeguatamente rappresentati. Calano gli stranieri dal 54 al 42%, ma in questo caso è possibile che il dato sia influenzato dal periodo dell'anno (dicembre-giugno) in cui è stata svolta la ricerca, diverso da quello del '99. Infine, ci sono meno residenti, ma aumentano sensibilmente i laureati (dal 37 al 53%). 
I visitatori, generalmente soddisfatti (il 95% contro il 92,5%), apprezzano didascalie e allestimento, mentre non incontrano il loro favore le audio-guide e visite guidate. Gli stranieri, invece, lamentano una carenza di apparati in altre lingue e di sedie per riposare ogni tanto. Il 60% però, a conclusione della visita, gradirebbe ulteriori approfondimenti, e il 40% di poter usufruire di strumenti tecnologici come i tablet durante lo svolgimento della visita.
La ricerca, presentata nel corso di un convegno dal direttore generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale Mario Resca e dal segretario generale del Mibac Antonia Pasqua Recchia, é stata pubblicata nei Quaderni della Valorizzazione.   

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