Nel 2020 i musei hanno perso 75% visitatori e 180 mln di incassi

Si è chiuso con un calo del 75% dei visitatori il 2020 per i musei statali con un corrispondente decremento degli incassi dai 240 milioni di euro del 2019 ai 60 milioni del 2020. I dati sono dell’Ufficio statistico del Mibact e riportati da Famiglia Cristiana che dedica un’inchiesta alla riapertura di mostre e musei in seguito al passaggio in zona gialla di molte Regioni.

“Per superare questa crisi è necessario che i luoghi della cultura ripensino la loro funzione, trasformandosi in centri aperti alla comunità per molteplici attività” spiega Massimo Osanna, da settembre direttore generale dei Musei Statali Italiani.

Nello specifico i dati sul crollo delle visite nel 2020 rispetto all’anno precedente, vedono il Parco archeologico di Pompei registrare un calo dell’85%, il Colosseo dell’80%, il Museo archeologico di Reggio Calabria del 75%, il Museo egizio di Torino del 70%, le Gallerie degli Uffizi di Firenze del 70% e le Gallerie dell’Accademia di Venezia del 68%.

“Beni culturali e luoghi della cultura devono immaginare una nuova ‘vita’ al di là dei grandi flussi turistici, spesso alimentati dagli stranieri” ha detto Osanna, già direttore del Parco archeologico di Pompei e docente di Archeologia. “I musei devono diventare sempre più attraenti per chi vive nel territorio circostante, devono essere luoghi aperti, in cui si va per ammirare un capolavoro, ma anche per incontrare altre persone o partecipare a un evento” sottolinea. Il Recovery Plan potrà aiutare? “Queste risorse andranno spese bene, sia nei grandi centri, sia nei piccoli borghi, luoghi dell’identità locale da preservare a tutti i costi” dice Osanna.

editore:

This website uses cookies.