Arriva una legge per la promozione delle start up culturali e creative. L’Aula della Camera ha approvato, mandandola al Senato, la proposta di legge in favore delle imprese che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente l’ideazione, la creazione, la produzione, lo sviluppo, la diffusione, la conservazione, la ricerca e la valorizzazione o la gestione di prodotti culturali, intesi come beni, servizi e opere dell’ingegno legati alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, allo spettacolo dal vivo, alla cinematografia e all’audiovisivo, agli archivi, alle biblioteche e ai musei, nonché al patrimonio culturale e ai processi di innovazione ad esso collegati.
Per lo svolgimento delle loro attività, le imprese culturali e creative possono chiedere la concessione di beni demaniali dismessi, con particolare riferimento a caserme e scuole militari inutilizzate, non utilizzabili per altre finalità istituzionali. I beni sono concessi per un periodo non inferiore a 10 anni, a un canone mensile non superiore a 150 euro, con oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria a carico del concessionario. Per le medesime finalità, tra i beni immobili individuati possono essere inseriti anche i beni confiscati alla criminalità organizzata.
Soddisfazione è stata espressa dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini. “L’approvazione da parte della Camera della proposta di legge sulle imprese culturali e creative, a prima firma Ascani, è un’ottima notizia. Si tratta di un insieme di norme, fortemente sostenute dal Governo, che vanno a regolamentare un comparto strategico che genera ricchezza e occupazione e che è sinonimo di eccellenza e dinamismo”.