Ornaghi: tutelare beni culturali con tecnologie

Per il ministro l’Italia è ancorata a ‘vetusti modelli’

“Tutelare un bene artistico, architettonico o culturale è l'obiettivo primario da raggiungere, attraverso l'utilizzo di tecnologie avanzate e non dimenticando l'aspetto economico legato allo sviluppo turistico. L'Italia resta ancorata a vetusti modelli che non prevedono il pieno compimento del binomio tutela-innovazione”. Ad affermarlo Lorenzo Ornaghi, ministro per i beni e le attività culturali, intervenendo all'Aula Magna dell'Università di Pavia kn occasione della 9^ 'Conferenza Romagnosi', organizzata dalla Fondazione Giandomenico Romagnosi di Pavia – Scuola di Governo Locale. 
“La contrapposizione pubblico-privato nell'ambito del governo locale è un ostacolo – ha affermato Ornaghi – Va ritrovata l'unitarietà del concetto e laddove il pubblico non riesce a garantire la tutela e la gestione, la strada di creare delle Fondazioni è una scelta opportuna. Il paesaggio è un bene da salvaguardare e da riscoprire a livello di bene economico. Molte Regioni – ha aggiunto – si stanno dotando di strumenti legislativi orientati alla qualità: ricercando soluzioni equilibrate per ridurre al minimo il consumo di suolo e integrando saperi ed esperienze per formare i profili professionali coinvolti”.
Inoltre, il ministro ha accennato ai musei. “In Italia – ha spiegato – abbiamo individuato 3 classi di musei: i grandi, con oltre 800mila presenze annue, i medi, con più di 150mila visitatori, e i piccoli, con circa 50mila presenze all'anno. Su 470 luoghi di cultura, solo 40 hanno più di 150mila visitatori e solo i musei grandi e medi sono sostenibili economicamente. Per garantire un circuito museale ampio – ha concluso – serve più che mai una collaborazione concreta tra istituzioni, valorizzando anche le risorse paesaggistiche ed enogastronomiche”. 

editore:

This website uses cookies.