La riforma fa bene ai musei autonomi: al top Galleria Nazionale Roma

Nel generale trend di crescita dei primi 20 musei resi autonomi (+11% visitatori e + 14,5% introiti nei primi nove mesi del 2017, sullo stesso periodo del 2016) a fare meglio di tutti nel 2017 è la Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma (+84% visitatori e +182% introiti), seguita da Gallerie dell’Accademia di Venezia (+83,2% e + 205,8%), Museo di Capodimonte (+55% e+29,8%), Reggia di Caserta (+23,3% e +27%), Musei Reali di Torino (+20,5% e +13,3%) e Museo Archeologico Nazionale di Napoli (+19,9% e +73%). “È un bilancio entusiasmante. Sono poco più di due anni che i 20 direttori di musei autonomi lavorano, italiani e non italiani. Hanno cambiato il volto dei loro musei, hanno collegato i musei alle città, non solo ai turisti. Sono cresciute le attività scientifiche, i restauri e lo Stato ha investito circa un miliardo di euro per interventi nei musei. E soprattutto sono aumentati tantissimo i visitatori, in controtendenza con quello che è successo in Europa”, ha commentato il ministro Dario Franceschini, nel corso dell’incontro indetto per fare il punto sull’esperienza dei direttori dei musei autonomi.

Nel 2017, dicono i dati, i grandi attrattori mantengono uno sviluppo costante: è il caso del Colosseo (+10,2% visitatori e + 9,3% introiti), delle Gallerie degli Uffizi (+14,6% +15,1%), della Galleria dell’Accademia di Firenze (+11,3% e +11,8%) e della Pinacoteca di Brera (+12,7% e +16,6%). Allargando lo sguardo al periodo 2013-2016, la crescita del numero dei visitatori varia da +2,2% della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma al record di +1727,8% del Museo Nazionale Archeologico di Reggio Calabria, passato da 11.522 a 210.598 visitatori, grazie alla apertura del nuovo museo e al nuovo allestimento dei Bronzi di Riace.

Dal punto di vista degli incassi, invece, il nuovo regolamento del Piano Tariffario, vede in prima fila nel 2017 le Gallerie dell’Accademia di Venezia (+2015,8%) e ancora la Galleria Nazionale d’Arte moderna e contemporanea di Roma (+182,1%). Nel periodo 2013-2016, invece, accanto ai grandi attrattori come il Colosseo (+11,6%), Pompei (+34,1%), e Uffizi (+23,5%), è vero boom ancora per il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (+4035,2%), Museo Nazionale Archeologico di Taranto (492,6%), la Reggia di Caserta (+133,7%), il Parco Archeologico di Paestum (+103%), ma anche Gallerie Estensi (+371,8%), Museo di Capodimonte (+101,5%), Galleria Nazionale delle Marche (+90,8%) e la Galleria Nazionale dell’Umbria (+82,4%).

Quanto alle polemiche e ai ricorsi che hanno accompagnato i bandi e la nomina di stranieri alla guida dei musei, Franceschini ribatte: “Erano polemiche provinciali. Sono state travolte dai fatti. Del resto gli italiani che dirigono musei nel mondo sono altrettanti”.

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