Scoperta un’intera città romana a Luxor, estensione dell’antica Tebe

L’Egitto ha annunciato la scoperta a Luxor di resti di “un’intera città romana” risalenti ai primi secoli dopo Cristo. Si tratta, secondo il Ministero delle Antichità, di “un’intera città residenziale del II e III secolo, scoperta sulla sponda orientale del Nilo, vicino al tempio di Luxor, a circa 500 km a sud del Cairo”. Sono già state portate alla luce officine metallurgiche con molti strumenti e monete romane in rame e bronzo, ha spiegato Mostafa Waziri, isegretario generale del Supremo consiglio delle Antichità egiziano.
L’Egitto ha rivelato diverse scoperte negli ultimi mesi, principalmente nella necropoli di Saqqara, a sud del Cairo, ma anche, a gennaio a Luxor, quella di una tomba di una moglie reale della XVIII dinastia, quella di Akhenaton e Tutankhamon, risalente al 3.500 anni fa. Per alcuni esperti, questi effetti di annuncio hanno un significato più politico ed economico che scientifico. Il Paese di 104 milioni di abitanti in grave crisi economica conta infatti sul turismo per raddrizzare le proprie finanze: il governo punta a 30 milioni di turisti all’anno entro il 2028, contro i 13 milioni prima del Covid-19.
Per rivitalizzare questo settore, in preda a ricorrenti crisi dalla primavera araba del 2011 ma che dà lavoro a due milioni di persone e genera oltre il 10% del Pil, il Cairo promette ad esempio da mesi l’imminente apertura del suo “Grande Museo Egizio”, vicino l’altopiano di Giza, quello su cui sorgono le iconiche piramidi. Da ultimo era informalmente prevista per l’anno scorso, in occasione del bicentenario della decifrazione della stele di Rosetta e del centenario della scoperta della tomba del faraone-ragazzino Tutankhamon.

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