"Sembra di vedere i risultati di una guerra". Con queste parole Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni culturali, ha commentato lo scempio compiuto dal terremoto ai danni della chiesa di San Felice sul Panaro. MIracolsamente ancora in piedi il Trittico cinquecentesco di Bernardo Loschi, che in caso di crollo del muro andrebbe definitivamente perso. “Pur nel difficilissimo momento generale, chiederò in Consiglio dei ministri risorse specifiche per questa zona”, ha detto il ministro ieri in visita nei comuni della bassa Emilia devastati del terremoto del 20 maggio scorso. “Dobbiamo capire tutte le lesioni che hanno interessato le zone colpite dal terremoto – ha spiegato – poi partirà il processo di fissazione delle priorità. Provvederemo a quel che è necessario per rimborsare la fatica – ha sottolineato – e dare l'avvio a un preciso lavoro di schedatura dei beni culturali danneggiati dal terremoto. È necessario in tempi brevi arrivare ad una classificazione precisa dei danni”. Intanto la direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna, che insieme con le Soprintendenze e alle forze dell'ordine sta proseguendo le verifiche dei danni subiti dagli immobili, dalle opere d'arte e dagli archivi di interesse culturale, ha dichiarato inagibili quasi tutte le chiese del territorio emiliano colpito dal terremoto. Le preoccupazioni principali riguardano, in particolare, i campanili, considerati dalla direzione il "simbolo per eccellenza di una comunità".