“Nel Paese sta crescendo la consapevolezza che investire in cultura è un dovere costituzionale, ma è anche uno straordinario modo di dare un contributo alla crescita economica del Paese”. Così il ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini, commenta a caldo l’incontro organizzato al Mibact con esponenti anche del mondo dell’economia, dell’artigianato e dell’ambiente per approfondire i temi del Rapporto ‘Io sono Cultura’ realizzato da Fondazione Symbola insieme a Unioncamere.
“L’idea di fondo – spiega Ermete Realacci, presidente di Symbola – è che l’Italia è forte se fa l’Italia, se per uscire dalla crisi mette in campo i propri talenti”.
A dimostrarlo anche quella semplice equazione emersa dal Rapporto Symbola 2014, secondo la quale ogni euro investito in cultura produce indietro ricchezza per 1,67 euro.
“Dobbiamo partire dalle cose che ci rendono unici – ribadisce Realacci – perché’ abbiamo visto che il paese ha enormi problemi di economia interna, legati alla mancanza di lavoro, alla distribuzione della ricchezza e poi corruzione, burocrazia… Però all’estero rimane molto competitivo con l’export che continua a crescere proprio perché’ i nostri prodotti, dal vino all’high tech, incorporano una quantità di innovazione e bellezza che deriva da ciò che respiriamo. La cultura è per l’Italia qualcosa di costitutivo”.