Torna a crescere la spesa degli italiani in cultura, ma 20% la snobba

Dopo due anni di crisi, gli italiani tornano a spendere in cultura: 66,1 miliardi di euro nel 2014, ovvero circa 1,4 miliardi in più rispetto al 2013 con un +2,1% di crescita che spazza via il -5% dell’anno prima e il nerissimo -10% del 2011. In particolare, crescono i visitatori di musei e mostre (+7,7%), siti archeologici e monumenti (+5,8%) e teatro (+2,2%).

“La crescita della spesa per la cultura delle famiglie italiane – sottolinea il presidente di Federculture, Roberto Grossi, commentando l’11/o Rapporto Annuale Federculture 2015 – è un dato incoraggiante, ma non è sufficiente. Bisogna agire sull’astensione della cultura, altrimenti rischiamo di essere un Paese pieno di beni culturali, di monumenti e teatri che però sono cattedrali nel deserto assaltate dai turisti giapponesi, sudamericani e tedeschi, ma del tutto assenti dalla vita quotidiana dei cittadini”.   

Sì perché leggendo l’altra faccia della medaglia, i dati dicono che il 70% dei cittadini non va mai in un museo o a visitare una mostra, l’88% non assiste a concerti di musica classica, il 78% non mette piede a teatro. “Bisogna riportare la cultura verso i cittadini”, incalza Grossi lanciando le proposte di Federculture, dalla creazione di una piattaforma di crowfunding internazionale all’introduzione di standard di qualità. E poi “affidare ai giovani le imprese culturali minori con una legge ad hoc e aumentare le responsabilità degli amministratori”, creare sistemi integrati e reti, puntare su comunicazione e promozione (1,7 milioni i like su Facebook e 2,2 i followers su Twitter per il Moma, quando Pompei e Colosseo non sono nemmeno presenti).

 

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