Treni ad alta panoramicità per rilanciare Paestum

Treni super tecnologici che viaggiano volontariamente a ritmi un po’ slow per garantire ai turisti un’”alta panoramicità”. Ma anche un museo tutto rinnovato e modernizzato, una nuova segnaletica per chi arriva in auto, interventi sulle strade, i servizi, la ricettività. Franceschini punta sul Sud come laboratorio di virtuose sinergie fra turismo e cultura, e parte da Paestum con una serie di iniziative e progetti da definire entro il 2014 e che saranno in parte finanziati per la parte pubblica con fondi europei. Obiettivo, riportare in auge Paestum con i suoi templi patrimonio dell’Umanità e garantirle un numero di visitatori almeno vicino al milione l’anno, contro i 250 mila attuali, un decimo rispetto ai 2 milioni e mezzo della vicina Pompei.

Ma il progetto di rilancio non può non includere la vicina Elea Velia, anch’essa inclusa nella lista Unesco, che come fa notare il segretario generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia, ma “purtroppo oggi poco collegata e poco visitata”. Un posto di grande fascino e vicino al mare, ma con grandi problemi di accoglienza e una fermata delle ferrovie tutta da valorizzare. 

Ed ecco spiegata l’idea dei treni ad ‘alta panoramicità’ del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini: il progetto, per il quale c’è un discorso aperto con le ferrovie e imprenditori privati, prevede l’inserimento di treni nuovissimi e sostenibili ad alta tecnologia su vecchie tratte ferroviarie, molte delle quali hanno fermate che coincidono con siti archeologici, così da permettere per esempio la tratta Caserta-Pompei-Paestum, puntando sul concetto del viaggio lento che offre però la possibilità di navigare online e di prenotarsi via via nuove tappe di un grand tour del meridione. 

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