Una campagna choc per portare gli italiani al museo

Resca: entro 2012 +10% di visitatori con meno mostre e più qualità

Il Colosseo smontato pezzo pezzo, di notte, con le gru e gli operai al lavoro. E sullo sfondo un avvertimento choc: ‘Se non lo visiti, lo portiamo via’. Una campagna volutamente provocatoria, che usa le icone più gettonate e visitate d’Italia (oltre a Colosseo, il David di Michelangelo e il Cenacolo di Leonardo), per invertire il trend negativo che affligge musei e monumenti del Belpaese. La nuova campagna nei prossimi giorni sbarcherà negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie (a Roma alla stazione Termini ci sarà anche un totem alto sei metri con le immagini del Colosseo ma anche del David degli Uffizi portato via dagli elicotteri) per poi invadere tutti i media. Non solo. A cento giorni dall’insediamento della nuova direzione per la valorizzazione del patrimonio, il manager Mario Resca traccia un bilancio e fa luce sui programmi del futuro. "Tutti gli eventi per i quali abbiamo rafforzato la comunicazione sono stati un successo", fa notare citando settimana della cultura, aperture prolungate dei musei, apertura straordinaria di Brera. Primo obiettivo riportare nei musei gli italiani, dice, troppe volte più attratti dall’estero. "Puntiamo ad aumentare i visitatori del 3% nel 2010, 5% nel 2011, 10% nel 2010", precisa Resca. Che snocciola le iniziative per il 2010, con nuovi accordi con Google per la digitalizzazione di un milione di libri di pubblico dominio conservati nelle due biblioteche nazionali italiane, l’estensione di Street View da Pompei ad altri siti archeologici, applicazioni per i telefonini, accordi con l’Abi per introdurre a tappeto l’uso della carta di credito nei musei, criteri puntati alla "soddisfazione del cliente" per le nuove gare, da giugno 2010 per i cosiddetti ‘servizi aggiuntivi’ dei musei (librerie, ristoranti, bar). In programma anche una serie di mostre itineranti per portare grandi opere, da Caravaggio a Raffaello nei comuni di solito esclusi dal circuiti delle esposizioni. Nonché eventi nelle città natali degli artisti (uno a Volpedo, in Piemonte, dove è stata concepita l’opera manifesto di Pelizza, Il Quarto Stato). "Pensiamo alle famiglie, agli anziani, ai giovani, ai turisti – dice Resca – dobbiamo convincerli che l’arte è cosa di tutti giorni, non solo materia da esperti".

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