Nel giro di due settimane a bordo della cordata Aeroflot-Unicredit, in gara per l’Alitalia, potrebbe salire un nuovo partner, magari una società aerea occidentale. E torna a far capolino Air France. Giudicando Aeroflot “una novità assoluta”, il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ha sottolineato che “questo fa pensare che ci siano altre possibilità di ulteriori aperture”. Un’aviolinea occidentale potrebbe scongiurare il rischio di perdita di diritti di traffico di Alitalia verso alcuni Paesi siglati in virtù di accordi bilaterali tra governi (visto che Aeroflot è un’aviolinea extracomunitaria) e offrire più sinergie. Inoltre, si potrebbe inserire nel consorzio rilevando una parte del 95% che fa capo ad Aeroflot. Intanto resta in gara anche Airone, con cui Alitalia potrebbe consolidare la presenza sul mercato domestico, mentre alcuni esperti del settore si chiedono come l’Antitrust giudicherebbe l’aggregazione sulle rotte da Milano Linate dove si realizzerebbe un monopolio. Infine Tpg con Matlin Patterson e Mediobanca, visti da molti come cordata di natura finanziaria e di impronta statunitense, potrebbero assicurare l’italianità richiesta da più parti attraverso il piano industriale, che per il governo sarà il vero discrimine. In uno scenario ancora poco chiaro, intanto, si ipotizzano ulteriori aggregazioni fra le tre cordate rimaste in gara e chi non esclude un colpo di scena, con il fallimento dell’attuale percorso e una trattativa del Tesoro con un nuovo soggetto. In questa fase delicata, Bianchi giudica “inopportuni” i due giorni di sciopero proclamati da alcuni sindacati. Intanto, l’azienda ha convocato per giovedì prossimo cinque sigle sindacali a condizione che siano interrotte le agitazioni e revocati gli scioperi. Che al momento restano però confermati.