Si rischia una guerra commerciale per il nuovo regolamento Ue che impone alle compagnie aeree una tassa sulle emissioni di CO2. Ad esserne convinto Andrea Ragnetti, ad di Alitalia, condividendo la posizione dell'Associazione dei vettori europei (Aea).
“Noi tendiamo sempre a sottovalutare queste cose, ma l'esempio migliore è quello della Airbus, che si è vista cancellare ordini dalla Cina proprio in segno di ritorsione. Quello è un fatto concreto – ha commentato Ragnetti – perché sono degli ordini di aerei che esistevano e che non esistono più. E questa è la diretta conseguenza della polemica in atto sugli Ets” (Emissions trading scheme).
India e, in particolar modo la Cina, si oppongono apertamente alla misura della Ue. “Noi viviamo in un mondo che non è isolato ma interconnesso, anche commercialmente. Quindi ci troviamo ad agire per esempio dentro joint-ventures con partner che sono fuori dall'Europa, con i quali abbiamo, noi europei, un chiaro squilibrio nella struttura dei costi", ha aggiunto Ragnetti sottolineando l’errore della Uead introdurre questa norma. “Noi non siamo contrari a una norma che regoli globalmente il problema, ma deve essere una norma globale, accettata da tutti. Non può mettere l'Europa a rischio di differenze competitive sostanziali".