Alitalia dimezza il rosso 2018 ma sindacati preoccupati da notizie su vendita

Alitalia chiude il 2018 con perdite dimezzate e 506 milioni in cassa e si prepara a fare 200 milioni di investimenti nel 2019. Sono alcuni dei numeri illustrati dai commissari straordinari ai sindacati, che tirano un sospiro di sollievo per il miglioramento economico dell’azienda, ma restano fortemente preoccupati per le notizie di possibili riduzioni della flotta e conseguenti esuberi e soprattutto per il mancato coinvolgimento da parte del Governo nel progetto di rilancio che vede impegnata Fs. Per questo alcune sigle si riuniranno già oggi per fare il punto e decidere le azioni da intraprendere. E non è escluso, avvertono, l’avvio di iniziative di mobilitazione.

I dati aggiornati sull’andamento di Alitalia sono stati presentati dai commissari Stefano Paleari, Enrico Laghi e Daniele Discepolo nell’incontro di oltre due ore con i sindacati. Il 2018 è terminato con un Ebitda negativo per 154 milioni, dai -312 del 2017. La liquidità al 31 dicembre è di 703 milioni, di cui 506 in cassa e 197 di depositi (di cui 103 alla Iata). La cassa tuttavia è destinata a consumarsi in questi mesi, (quindi ci sarebbero già meno dei 506 milioni di fine 2018), anche perché la bassa stagione è il periodo in cui si fanno meno incassi e perché i primi due mesi dell’anno sono ‘high expending’. E anche in considerazione dei prossimi investimenti. I commissari hanno infatti prospettato per il 2019 circa 200 milioni di investimenti a fronte dei 198 dell’anno precedente. Nell’incontro non si è invece parlato della procedura di vendita, che sta gestendo Ferrovie dello Stato.

Intanto è arrivato il via libera dell’Aula del Senato alla proroga al 30 giugno 2019 della restituzione del prestito pubblico ad Alitalia. L’assemblea ha approvato l’articolo del decreto semplificazioni, compresa la modifica che precisa che si tratta della restituzione dell’intero prestito da 900 milioni. La norma originaria del provvedimento faceva infatti riferimento solo al primo decreto Alitalia che aveva autorizzato un prestito di 600 milioni, successivamente aumentato con altro decreto a 900 milioni.

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