Alitalia, Lufthansa non arretra ma Delta resta in pole position

Lufthansa non molla la presa su Alitalia. La compagnia tedesca non sarebbe completamente fuori dai giochi, tanto che per lunedì 18 novembre avrebbe in programma una riunione del cda che potrebbe prendere qualche decisione sull’aviolinea italiana.

I contatti tra i partner italiani e Lufthansa sono proseguiti nei giorni scorsi nonostante le dichiarazioni di una settimana fa, in cui il Gruppo tedesco ribadiva di essere pronto ad iniettare liquidità solo in una compagnia già ristrutturata. Una delegazione tedesca avrebbe partecipato nei giorni scorsi ad un incontro a Roma con rappresentanti di Fs e Atlantia: all’incontro, secondo quanto si apprende, Lufthansa si sarebbe presentata con una bozza di piano industriale in cui si prevede una riduzione della flotta a 75-85 aeromobili (compresi aerei di lungo raggio). Sul fronte dei tagli al personale, invece, la stima delle richieste dei tedeschi è di 5-6 mila esuberi.

Ma quello che si aspetta ora da Colonia è un passo avanti sull’ingresso nell’equity. Cosa che però, salvo sorprese, sembra difficile possa arrivare dal board di lunedì. Anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate dall’ad Carsten Spohr al quotidiano Handelsblatt: “Sono sorpreso che per la politica italiana sia così tanto più importante la questione di chi ci investe quanto. È più sul giusto partner di cooperazione che si deciderà il fatto se Alitalia ritroverà la strada del successo”.

Anche alla luce di queste parole si resta dunque orientati su Delta, che qualche giorno fa ha confermato l’impegno ad iniettare nella nuova Alitalia fino a 100 milioni per una quota del 10%. Un impegno che è rimasto invariato, a dispetto delle richieste di Fs e Atlantia, che nei board di un mese fa chiedevano che il partner industriale entrasse “con una quota significativa”.

Delta, tuttavia, risulta al momento l’unica strada possibile per mettere in piedi la newco, in cui entrerebbero il Mef con il 15%, mentre Fs e Delta si dividerebbero equamente il restante 75%. Intanto è iniziato il conto alla rovescia per la scadenza del 21 novembre, per la quale i commissari hanno già messo in conto un possibile “minimo” slittamento dei tempi (che porterebbe le proroghe a quota otto). Giovedì potrebbe arrivare, insieme all’offerta vincolante, la composizione definitiva del consorzio. Mentre potrebbe servire ancora tempo per il piano industriale. L’obiettivo comunque resta quello di arrivare al closing per marzo 2020.

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