Alitalia, Di Maio rassicura sindacati: rilancio con Mef, senza esuberi

Un’operazione non di salvataggio ma di rilancio, con al centro Fs, affiancata da un partner che potrebbe essere Delta o EasyJet (o entrambe in consorzio) ma anche altri soggetti o fondi, con l’ipotesi concreta di un ingresso diretto del Ministero dell’economia e con l’impegno perché non ci siano esuberi. E’ questa la soluzione con cui il vicepremier Luigi Di Maio cerca di rassicurare i sindacati, garantendo che ci sono i presupposti perché il progetto prenda forma a gennaio. Dopodiché ci saranno altri cinque mesi per definire il tutto: il cdm ha infatti approvato la proroga al 30 giungo del prestito ponte, per il quale arriva anche una norma di copertura, grazie all’uso della Cassa energia come già fatto per l’Ilva nel 2016.

“Sono molto fiducioso sul fatto che Alitalia possa essere rilanciata, che possa essere una compagnia italiana all’altezza delle sfide del mercato, in cui gli italiani non debbano mettere più soldi” e in cui “non ci devono essere esuberi”, ha assicurato Di Maio al termine del tavolo convocato al Mise su richiesta dei sindacati, che dopo il primo incontro del 12 ottobre sono arrivati a minacciare la mobilitazione per ottenere questo nuovo confronto (che ora dovrebbe riaggiornarsi entro metà gennaio). Parlando alle 16 sigle sindacali presenti (oltre ai tre commissari), Di Maio ha fatto il punto sull’operazione, illustrando un progetto non molto dissimile da quello di due mesi fa. Ma rispetto ad allora “si sono mantenute le promesse fatte”, ha detto il vicepremier spigando che ora Fs sta facendo la ‘due diligence’ (che dovrebbe essere completata entro il 31 dicembre), sta dialogando con i potenziali partner ed entro fine gennaio presenterà il piano industriale. In campo con un’offerta formale ci sono Delta e EasyJet, ma Fs potrebbe trovare anche un partner diverso, ha spiegato Di Maio. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi di una partecipazione diretta dello Stato (con una quota simile a quella della Francia in Air France, intorno al 14-15%), ma questa – ha precisato Di Maio – è una partita che “fa parte dell’interlocuzione con l’Ue”.

Con Bruxelles, infatti, è aperta da aprile l’indagine per possibile aiuto di stato sul prestito ponte: la terza proroga che, ha detto l’Ue, verrà valutata nell’indagine in corso. La novità è che stavolta arriva anche una norma di copertura: ai 900 milioni si provvede con versamento, entro il 31 dicembre, dalla Cassa dei servizi energetici e ambientali (Csea).

Restano cauti i sindacati, che apprezzano le risposte del ministro ma vogliono vedere concluso tutto il percorso e soprattutto sottolineano la necessità di salvaguardare i livelli occupazionali. Preoccupate le sigle dei piloti e assistenti di volo che vedono ancora poche certezze. Resta il nodo della proroga del Fondo di solidarietà del trasporto aereo, che garantisce tutte le aziende del settore che usano ammortizzatori sociali (1500 in cigs solo per Alitalia) e che, da quanto emerso, rischia di non essere prorogato entro la scadenza del 31 dicembre.

editore:

This website uses cookies.