Alitalia, no di Air France al Piano e Lupi cerca nuovo partner

Una "severa riduzione dei costi" per accrescere l'efficienza e migliorare la capacità di competere. E' su questo che si basa la revisione del Piano industriale di Alitalia approvato ieri in tarda serata dal cda della compagnia. Il Piano prevede anche la riduzione del numero di aerei a medio raggio, ma anche un aumento dei voli internazionali e intercontinentali, diversamente da quanto richiesto da Air France.
Il cda, durato due ore e mezza, ha anche deciso di far slittare di 13 giorni il termine per aderire all'aumento (al momento le adesioni sono ferme a 136 milioni): una decisione, secondo la versione ufficiale, per dare tempo ai soci di prendere coscienza del nuovo Piano; ma secondo alcune fonti anche per capire cosa deciderà l'Assemblea di Poste che dovrebbe riunirsi il 20 novembre.    
Il piano, tuttavia, non convince i francesi, che in cda hanno votato contro: Parigi, a quanto si apprende, ha apprezzato la parte industriale, che "va nella giusta direzione", ma mancherebbero adeguate misure di riduzione del debito.
Il Piano, secondo quanto si apprende, dovrebbe prevedere risparmi per circa 200 milioni, con circa 2.000 esuberi (compreso il mancato rinnovo di un migliaio di contratti a termine). E mentre i sindacati attendono una convocazione, cresce la preoccupazione per il rischio esuberi.
"Prendiamo atto" del no di Air France all'aumento di capitale di Alitalia ha detto il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi: "Ora sarà possibile effettivamente, per la società innanzitutto e il governo per quanto gli compete, avviare la ricerca di un altro vettore internazionale interessato a forte partnership con Alitalia. Apprendiamo anche – scrive il ministro in una nota – della volontà francese di continuare la collaborazione con la compagnia italiana, e questa è una decisione che apprezziamo".

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