Alitalia, no problem con Poste si procede verso l’intesa

Nessun problema con Poste rassicurano Azienda e azionisti  in merito alla trattativa tra Alitalia ed Etihad. Ma l’assenza di Francesco Caio, ad di Poste, ai vari incontri non è passata inosservata. 
Ieri, la giornata romana di James Hogan, ad di Etihad, è stata scandita dagli incontri con i partner italiani.
Azienda e soci sono arrivati all’appuntamento con il manager australiano dopo aver cercato di definire gli ultimi aspetti al Ministero dell’economia, coordinati dal capo della segreteria tecnica del Tesoro, Fabrizio Pagani: l’incontro si sarebbe concluso con l’accordo tra i soci sulla ripartizione delle quote nella partecipazione all’aumento di capitale da 300 milioni. Intesa però ridimensionata da Gabriele Del Torchio. Hogan ha incontrato i prima Giovanni Castellucci, ad di Atlantia e Roberto Colaninno, presidente di Alitalia. Successivamente sono arrivati anche Del Torchio, Alessandro Decio per Poste e un rappresentante di Intesa SanPaolo. Assente, Francesco Caio. Al termine della riunione Del Torchio ha negato che ci siano problemi con Poste. “Nessun problema – ha detto – stiamo lavorando e con Hogan ci vedremo presto”. 
Ottimismo anche da parte di Federico Ghizzoni, ad  di Unicredit, che ha rassicurato sull’andamento positivo della trattativa.    Intanto Poste, secondo azionista con il 19,48%, accetta di versare 5 milioni in più nell’aumento di capitale, ribadendo tuttavia la propria condizione che i propri soldi vadano nella ‘mid-co’ e non nella old-co. Il countdown alla firma è ormai partito e nei prossimi giorni (la firma è attesa per venerdì) restano ancora alcuni nodi da risolvere: a partire dalle divergenze (emerse nell’incontro di ieri al Tesoro) sull’anticipo da 150 milioni che i soci dovranno versare entro settembre, nell’aumento dell’aumento di capitale da 300 milioni che verrà fatto al closing dell’operazione. Sul fronte sindacale, infine, l’incontro tra azienda e sindacati sulla procedura di mobilità si è concluso con la richiesta dell’azienda di prendersi più tempo per chiudere la procedura: una nuova convocazione è probabile venerdì. 

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