All'ordine del giorno ci sono i conti semestrali, attesi ancora in rosso, e l'esame del rapporto di Banca Leonardo sulla propensione delle banche creditrici a concedere una ristrutturazione dei prestiti. Ma da più parti trapela l'ipotesi che il cda di Alitalia in programma oggi possa rappresentare l'occasione per varare l'aumento di capitale da almeno 100 milioni di euro di cui si parla da tempo. Un aumento che consentirebbe ad Air France, nel caso in cui la compagnia francese partecipasse alla ricapitalizzazione e acquisisse l'inoptato, di raddoppiare la propria quota e salire al 50%, acquisendo il controllo del partner italiano.
Intanto, oggi a Parigi, il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, vedrà il collega francese Frederic Cuvillier in un incontro che non potrà non tener conto del dossier Alitalia-Air France. L'indirizzo sembra essere attendista, visto che, qualsiasi sia la decisione del cda di Alitalia, i cugini d'oltralpe dovranno convocare un nuovo board per discutere l'adesione all'aumento. E al momento di quella convocazione non c'è ancora traccia. Senza contare che il per il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, "occorre costruire le condizioni per trovare una partnership che non deve essere necessariamente con Air France", anche se al momento non si profilano all'orizzonte altri pretendenti o potenziali partner particolarmente interessati.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, intervistato dal Sole 24 Ore. "Non è detto che solo i francesi possano immettere capitale – ha detto il ministro – stiamo lavorando a una soluzione ponte con il coinvolgimento di alcune banche. Oggi l'azienda deve essere difesa finanziariamente, in modo che possa attuare tutto il piano di ristrutturazione del management e tornare con la capacità di fare alleanze da una posizione di forza. In questa fase bisogna evitare che Alitalia sia preda di acquirenti che possano avere interessi strategici diversi da quelli del nostro Paese. Mi preoccupa – ha concluso – l'ipotesi che una compagnia sposti tutto l'asse del trasporto aereo centrale in Francia, con l'Italia marginalizzata".
"Quello che direi a qualsiasi possibile partner straniero – ha invece affermato il ministro per i Trasporti, Maurizio Lupi – è una cosa molto semplice: al governo interessa il piano industriale e quindi conta sapere che garanzie ci sono per le scelte sugli scali e gli hub e le garanzie per l'occupazione".