Alitalia vuole licenziare 2.700 lavoratori

Alitalia all’ultimo atto. Mentre Ita Airways e Lufthansa volano verso le nozze, la vecchia compagnia di bandiera, in amministrazione straordinaria, licenzia 2.668 lavoratori in Cigs a zero ore. In una lettera inviata al governo e ai sindacati annuncia “l’avvio di una procedura che determina, suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale”.

Nel dettaglio, scrivono i commissari, rimangono attualmente alle dipendenze dell’Amministrazione Straordinaria “2.840 lavoratori, 2.668 dei quali sospesi in Cigs a zero ore e 172 impiegati allo stato per le esigenze connesse al completamento del programma” di gestione dell’ultima fase di liquidazione, “la cui data di ultimazione è fissata al 15 gennaio 2024”.

Allo stato attuale “tutti i prestatori di lavoro non impiegati nelle attività funzionali alla liquidazione appaiono come eccedenti” e “la scrivente è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione”, si legge nella missiva, in cui viene illustrata la vicenda della compagnia. Per cui si salvano in 172, mentre per 2.668 dipendenti scatterà il licenziamento collettivo alla scadenza della Cigs il prossimo 31 ottobre 2024, termine “non ulteriormente prorogabile”, si legge sempre nella lettera.

Immediato l’intervento dei sindacati che chiedono una proroga della Cigs per tutto il 2025 o almeno un “ricollocamento” nelle tre aziende nate dallo “spacchettamento” di Alitalia, o in altre aziende del settore.

I Commissari di Alitalia hanno precisato che la procedura avviata “è stata attentamente valutata al termine di un percorso condiviso, che prevede la sottoscrizione di un accordo specifico con le organizzazioni sindacali e che si attiverà esclusivamente su base volontaria”. Per giovedì prossimo è in calendario un tavolo tra azienda e sindacati.

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