Alitalia: prossima tappa l’amministrazione straordinaria e Lufthansa si allontana

Questa volta la storia non si ripeterà: la nazionalizzazione di Aitalia non ci sarà. Ad assicurarlo è il Governo compatto, con il presidente del consiglio Paolo Gentiloni che non nasconde la propria delusione e preoccupazione per quanto sta accadendo.

Intanto è l’amministrazione straordinaria la prossima tappa per la compagnia, che si trova a rivivere uno scenario già visto nell’agosto 2008 quando il commissario Augusto Fantozzi traghettò l’aviolinea fino alla firma a dicembre dell’accordo con Cai per la cessione dell’ex compagnia di bandiera. Sarà l’assemblea dei soci, che si riunirà il 2 maggio in seconda convocazione, a deliberare – salvo sorprese – l’avvio della procedura deciso dal cda per “l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione” dopo il no al referendum. A quel punto, alla richiesta che verrà formalizzata al Ministero dello sviluppo seguirà a stretto giro la nomina del commissario: ai nomi di Luigi Gubitosi ed Enrico Laghi, che circolano già dalla prima ora, si potrebbe aggiungere quello di Enrico Bondi, il grande risanatore passato da Montedison a Parmalat all’Ilva.

Il nuovo commissario dovrà “assicurare la continuità dell’azienda e poi trovare un acquirente per Alitalia che sappia gestirla”, spiega il ministro dello sviluppo Calenda, annunciando un prestito ponte dallo Stato di circa 3-400 milioni, per garantire sei mesi di gestione. Un prestito che andrà negoziato con Bruxelles, che dice di essere “in contatto costruttivo” con l’Italia.

Sullo sfondo resta la partita della possibile vendita a vettori stranieri. In pole ci sarebbe Lufthansa, anche se proprio oggi è arrivato un secco no dal direttore finanziario della compagnia tedesca: “Abbiamo una chiara intenzione di non acquistare Alitalia”. Intanto Malaysia Air si candida per 6/8 Airbus di lungo raggio A330.

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