Alitalia razionalizza voli su 38 rotte mentre Ue accende faro su prestito da 400 mln

Alitalia ha proceduto a cancellare i collegamenti con un grande numero di posti non occupati per l’effetto che il Coronavirus ha determinato nei comportamenti di viaggio dei volatori. Lo dice la compagnia spiegando che “nel complesso, tutti gli interventi di riduzione della capacità intrapresi dalla compagnia su 38 rotte nazionali e internazionali sono riconducibili alla minore domanda, dovuta anche all’accresciuto numero di restrizioni ai voli e ai passeggeri provenienti dall’Italia”.

Nel frattempo, la Commissione europea ha aperto un’indagine sul nuovo prestito ponte da 400 milioni di euro per verificare se si tratta di aiuti di Stato. E contemporaneamente è ancora in corso, sempre da parte di Bruxelles, la prima indagine sul vecchio prestito da 900 milioni e che procede separatamente. L’antitrust europea ha avviato l’inchiesta dopo aver ricevuto una serie di denunce secondo le quali il prestito è un aiuto di Stato illegale. La Commissione Ue sottolinea che l’avvio dell’indagine approfondita “non pregiudica in alcun modo l’esito dell’indagine stessa”, e ricorda che “sta lavorando a stretto contatto con le autorità italiane sulla questione”.

Intanto è atteso a breve il bando di gara per la vendita di Alitalia, messo a punto dal commissario Giuseppe Leogrande e dal direttore generale Gianfranco Zeni. “Verrà pubblicato a breve, credo ci sia una interlocuzione aperta con diversi soggetti che si sono avvicinati in queste ore”, ha detto il ministro dello sviluppo economico, Stefano Pautuanelli. “Confido in una soluzione positiva”, ha aggiunto, anche se l’emergenza Coronavirus “incide fortemente sulla vendita dei biglietti” e “non agevola certamente il cammino del commissario Leogrande”, ha sottolineato il titolare del Mise.  Il bando potrebbe prevedere la vendita tramite ‘spezzatino’ dei tre asset: volo, manutenzione e handling oppure un lotto unico. Il bando definirà anche la tempistica dell’iter per arrivare pronti al termine del 31 maggio. E il nuovo compratore di Alitalia non dovrà sobbarcarsi la restituzione degli 1,3 miliardi di prestito ponte, che rimarranno in carico alla bad company, cioè sulle spalle degli italiani.

Intanto a causa del Coronavirus, la compagnia ha aperto anche la procedura per altri sette mesi di cigs, dal 24 marzo al 31 ottobre, per un totale di 3.960 dipendenti. Mossa, questa, che ha scatenato le ire dei sindacati, che compatti “respingono” qualsiasi “ipotesi” di cigs.

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