Alitalia, si va verso indagine conoscitiva. Chieste audizioni con le parti coinvolte

Il destino di Alitalia viaggia verso una indagine conoscitiva, necessario per avere un quadro completo della situazione economico-finanziaria, dopo che il decreto che proroga fino al 31 ottobre il termine per la vendita e fino al 15 dicembre 2018 quello per il rimborso del prestito statale, è stato incardinato in Commissione speciale al Senato.
A spiegarlo Mario Turco (M5s), relatore sul decreto, sottolineando che martedì prossimo si terrà un Ufficio di presidenza “che andrà ad individuare i contenuti delle audizioni e le parti da chiamare”.

Turco ha specificato di aver chiesto audizioni formali e di aver fatto una ‘richiesta ampia’ per quanto riguarda le parti da sentire, ossia i tre commissari, i tre ministeri coinvolti (Mef, Mit e Mise) e i sindacati. Il termine per la presentazione degli emendamenti al dl dovrebbe essere fissato tra il 16 e il 18 maggio mentre l’arrivo nell’aula del Senato del provvedimento dovrebbe essere previsto tra il 22 e il 25 maggio.
Vito Crimi, presidente della Commissione speciale, ha spiegato che “martedì la Commissione si riunirà per deliberare la richiesta di audizioni formali e il lunedì e martedì della settimana successiva si partirà con le audizioni”. Lo stesso Crimi ha sottolineato che alcuni gruppi in Commissione hanno espresso “parere favorevole alle audizioni formali” perché “questa modalità dà maggiore trasparenza” rispetto alle audizioni informali.
Molto critico sul decreto Alitalia è Adolfo Urso di Fratelli d’Italia e componente della Commissione speciale perché la Ue ha appena avviato un’indagine per valutare se il prestito ponte da 900 milioni, concesso alla compagnia un anno fa, rappresenta un aiuto di Stato. “Questo decreto aggrava in maniera pesante la posizione dell’Italia in merito all’annuncio della Commissione europea di aver aperto una indagine sull’infrazione perché proroga di altri sei mesi il prestito, quando tutti sappiamo che il prestito è concesso, in fase di salvataggio, con un limite temporale di sei mesi”, ha spiegato Urso, sottolineando che in questo modo, ossia prorogando ulteriormente il prestito, “avalliamo le accuse” della Ue circa un’avvenuta infrazione.
Nel frattempo il presidente di Sea, Pietro Modiano, auspica che “Alitalia esca più forte” da questa vicenda. Il che “può significare anche Lufthansa e soluzioni ad oggi non previste”, ha detto durante la conferenza stampa di presentazione del bilancio 2017 della società che gestisce gli aeroporti milanesi, aggiungendo: “Abbiamo rapporti buoni con i commissari e siamo compiaciuti che i pagamenti siano regolari”.

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