Alitalia, Tribunale dell’Ue dà ragione a Ryanair

Il ricorso fu presentato nel 2005 contro gli aiuti di stato del governo in favore della compagnia

Il Tribunale dell'Unione europea ha stabilito oggi che la Commissione Ue ha violato i suoi obblighi, non avendo adottato alcuna decisione in merito a determinate misure riconosciute ad Alitalia da parte delle autorità italiane". Si citano così "il trasferimento di 100 dipendenti Alitalia ad Air One e Meridiana, il versamento di un indennizzo in ragione degli attentati 11 settembre 2001".
La sentenza si riferisce al ricorso presentato da Ryanair il 3 novembre 2005 "contro il governo italiano per gli aiuti di Stato alle compagnie aeree in Italia". La low cost ha quindi inviato una lettera nel 2006 denunciando Air One e Meridiana per aver ripreso 100 dipendenti sardi da Alitalia. Il 2 agosto 2007, non avendo ricevuto alcuna risposta, Ryanair ha inviato alla Commissione una lettera, invitandola formalmente ad agire. La Commissione ne ha confermando il ricevimento ma non ha risposto. Il 30 novembre 2007, Ryanair ha quindi introdotto il suo ricorso per carenza al Tribunale Ue, sostenendo l'inerzia della Commissione su diversi punti: il trasferimento di 100 dipendenti di Alitalia, il finanziamento pubblico delle indennità e l'incapacità dello Stato italiano di ottenere il pagamento dei debiti di Alitalia verso gli aeroporti italiani, l'indennizzo aggiuntivo accordato ad Alitalia di 35 milioni di euro per i danni dell'11 settembre, sconti sul carburante, riduzioni dei diritti aeroportuali negli aeroporti 'pivot' e restrizioni alle attività di Ryanair.
Oggi dunque il Tribunale dà ragione a Ryanair su alcuni punti mentre respinge il ricorso sulle indennità di licenziamento, gli sconti sul carburante e le restrizioni alle attività Ryanair, perché non rientrano nelle competenze di Bruxelles.

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