Nessuna sorpresa ieri per la presentazione delle prime offerte non vincolanti presentate dai candidati in gara per la privatizzazione di Alitalia. Nessuno dei tre si è tirato indietro. Al Tesoro sono quindi arrivate le prime proposte: una è tutta italiana, quella di Ap Holding del presidente di Air One Carlo Toto che conta sul sostegno di Intesa Sanpaolo per la progettazione del finanziamento; in gara anche il fondo americano Texas Pacific Group in cordata con MatlinPatterson e Mediobanca; infine c’è la compagnia russa Aeroflot con Mediobanca. Si apre così la fase più delicata: quella del confronto diretto tra il Tesoro ed i potenziali acquirenti, sulle strategie proposte e sul prezzo offerto. Durerà nove-dieci settimane, come aveva anticipato il ministro Tommaso Padoa-Schioppa. La gara procede nei tempi previsti, e resta fermo l’obiettivo di cedere ai privati il controllo della compagnia entro metà giugno. Il Tesoro valuterà “la completezza di ciascuna offerta preliminare rispetto alle informazioni richieste, l’analisi e la valutazione del piano industriale preliminare, le indicazioni preliminari di prezzo per azione e di prezzo per obbligazione, il rispetto della procedura”. E lo farà lavorando con gli advisor, Merrill Lynch per gli aspetti finanziari, lo studio Chiomenti sul fronte legale, ed il consulente industriale Bain & Co. Ed è previsto un parere del Comitato di Consulenza Globale e di Garanzia per le Privatizzazioni.