Il prestito ponte da 600 milioni concesso dallo Stato ad Alitalia basterà a traghettare la compagnia fino al 2018. A renderlo noto i i commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, che stanno sia sui costi che sui ricavi, con nuove rotte di lungo raggio già pronte in cantiere, dopo l’annuncio della nuova rotta per le Maldive, a breve verrà annunciata la tratta su New Delhi e il rafforzamento della Los Angeles. L’obiettivo è rendere la compagnia autosufficiente, anche in vista dell’arrivo di un potenziale partner.
Intanto, è già stato pubblicato il bando per le manifestazioni di interesse, mentre entro lunedì arriveranno gli advisor che seguiranno il processo di vendita.
Ma non mancano le polemiche con il M5S che presenta un esposto all’Anac per contestare la nomina, definendo i commissari “in aperto conflitto di interessi” con la compagnia.
Adesso i commissari sono alle prese con la stagione estiva, ma con il prestito ponte sono sicuri di poter arrivare ben oltre l’orizzonte dei sei mesi. Entro fine luglio, invece, sarà pronto il piano, che sarà finalizzato alla continuità dell’azienda e discontinuo rispetto al passato, ma non per questo ‘remissivo’.
Intanto dal Governo, dopo la pubblicazione del bando arrivano messaggi di fiducia. “Ci aspettiamo diverse offerte non vincolanti”, ha detto Graziano Delrio, ministro dei trasporti, che ha anche assicurato che “la crisi di Alitalia non comprometterà gli investimenti sul sistema aeroportuale”. Più cauto Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo: “Sarà un percorso molto complesso e difficile, aspettiamo di vedere cosa si materializzerà dal 5 giugno in avanti”.
Ancora aperto il capitolo relativo costo del lavoro, che preoccupa i sindacati, ancora in attesa di convocazione. “Il problema non è il costo medio, che non è tanto differente dalle altre compagnie, ma c’è un problema di numero che si affianca al costo unitario – ha spiegato Paleari- la questione viene esaminata “con molta pacatezza la questione in assenza di pregiudiziali”.