Non si è fatta attendere la reazione, prevedibilmente patriottica, da parte del governo e del parlamento australiani, alla conferma dopo mesi di voci e illazioni, che la compagnia di bandiera Qantas ha avviato colloqui dettagliati di fusione con la British Airways. Il governo laburista australiano, con il sostegno dell’opposizione conservatrice e dei sindacati del settore, ha ribadito che il ‘canguro volante’ non dovrà cadere in mani straniere. "La Qantas deve restare di base in Australia e in maggioranza di proprietà di azionisti australiani, e questo non cambierà", ha assicurato il ministro dei trasporti Anthony Albanese. L’operazione dovrà inoltre essere vagliata e approvata dall’Ente di controllo sugli investimenti esteri. Le leggi australiane, ha ricordato Albanese, impediscono che gli stranieri possiedano più del 49% della compagnia. Il governo è tuttavia aperto alla possibilità di allentare le restrizioni sulla proprietà della compagnia di bandiera, aumentando la quota, attualmente limitata al 25% del capitale, che un operatore straniero può acquistare.