La trattativa di Alitalia si stringe su Delta ed easyJet. E potrà contare su una partecipazione del governo che, attraverso il ministero dell’Economia, si dice pronto ad essere parte attiva nella costituzione della nuova compagnia “a condizione della sostenibilità del piano industriale e in conformità con la normativa europea”.
Il dossier Alitalia fa così due passi avanti. A Palazzo Chigi un vertice tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vice presidente Luigi Di Maio e il ministro dell’Economia Giovanni Tria accende il disco verde all’ingresso dello Stato. Mentre il Cda di Ferrovie delimita il campo per lo scatto finale indicando espressamente la compagnia americana e la low cost inglese come le prescelte per “avviare una trattativa al fine di proseguire nella definizione degli elementi portanti del piano della nuova Alitalia”. Sul tavolo si parla quindi di una ‘newco’.
Un tema che sarà affrontato anche nel confronto di oggi che il vice-premier Luigi Di Maio avrà con i sindacati sull’ex compagnia di bandiera. Al tavolo sono attesi i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e altre 15 sigle tra categorie, autonomi e associazioni professionali, oltre ai tre commissari straordinari Stefano Paleari, Enrico Laghi e Daniele Discepolo.
Delta ed easyJet atterrano sulla pista finale della trattativa. Entrambe le compagnie sono in partita da oltre tre mesi, avendo presentato un’offerta formale alla fine di ottobre. “Delta conferma di aver presentato una lettera di interesse generale e non vincolante a Ferrovie dello Stato per valutare una sorta di consorzio in una futura Alitalia insieme ad EasyJet”, afferma la compagnia americana interpellata dall’Ansa, precisando che “le trattative restano in corso e si stanno valutando varie opzioni”.
Il progetto iniziale di Delta di entrare nella newco insieme ad Air France-Klm (con un 20% ciascuna) è sfumato la scorsa settimana dopo che i franco-olandesi si sono sfilati sulla scia delle tensioni tra Italia e Francia. Di lì la scelta di coinvolgere la low cost inglese che in questi mesi ha sempre confermato il proprio interesse. Il progetto di Delta, sempre considerato in pole position, punterebbe ad un’Alitalia un po’ più piccola, con una riduzione degli aeromobili da 118 a 110 e una forza lavoro di 9-10 mila lavoratori (e conseguenti 2-3 mila esuberi). L’intenzione degli americani sarebbe di entrare nella newco con il 20%, affiancati da easyJet con un altro 20%.
Il governo, invece, potrebbe convertire in equity il prestito ponte e, secondo le indicazioni emerse nei giorni scorsi, potrebbe alla fine avere una quota tra il 14 e il 15%, una partecipazione analoga a quella che il governo francese ha in Air France. Nella compagine, insieme a Fs e al Ministero dell’economia, si sta lavorando anche a coinvolgere altre partecipate pubbliche, tra cui si ipotizza Poste.