Disagi per il terzo giorno per i passeggeri di British Airways ma si va verso normalità

Graduale ritorno alla normalità negli scali londinesi dopo che sono finiti in tilt i sistemi di British Airways ma anche stamattina restano ancora i disagi per le migliaia di passeggeri coinvolti. Oggi ci sono state infatti 13 cancellazioni di voli a breve distanza da Heathrow e si segnalano ritardi. In un comunicato il vettore britannico afferma che i suoi computer sono ormai vicini alla “piena capacità operativa”.

Ma la rabbia e in certi casi la disperazione dei clienti, con alcuni ad esempio in viaggio dagli Usa che si sono visti rovinare la luna di miele in Europa, continua a montare nonostante il ‘mea culpa’ ufficiale e al massimo livello fatto dal boss Alex Cruz. “So che è stato un momento orribile per i clienti – ha detto l’amministratore delegato della British – alcuni hanno perso le loro vacanze, alcuni sono rimasti bloccati sull’aereo, altri ancora non hanno recuperato i loro bagagli”.

Sulle cause di questo ‘black out’ dei sistemi viene ripetuto che si è trattato di un problema nella fornitura di energia elettrica, senza aggiungere altri dettagli, e, come è stato detto più volte, “non sono state trovate prove di un cyber attacco”.  Ma questo non frena i dubbi e le polemiche, che si stanno spostando sul fronte sindacale, con la union Gmb che punta il dito contro la decisione l’anno scorso di fare una serie di tagli al personale e trasferire in India con un processo di ‘outsourcing’ molti posti di addetti informatici. Accuse respinte dai top manager che devono affrontare uno dei momenti più difficili nella storia della British Airways. Il vettore infatti rischia di dover pagare circa 150 milioni di sterline (170 milioni di euro) in risarcimenti ai propri passeggeri. La stima è stata fatta da alcuni esperti citati dai media del Regno Unito, che hanno calcolato una richiesta di compenso per ognuno dei 300 mila clienti coinvolti intorno alle 300 sterline, alle quali però si devono aggiungere i costi di vitto e alloggio sostenuti. Resta difficilmente calcolabile invece l’enorme danno di immagine che la società inglese sta subendo. Basta vedere le tante testimonianze dei clienti finite su giornali e tv ma soprattutto sui social network dove il flusso dello sfogo telematico di passeggeri infuriati è stato continuo nelle ultime ore.

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