La nube nera della Brexit su easyJet: previsioni più caute per il II semestre

easyJet rivede le previsioni per il secondo semestre a causa tra l’altro della Brexit e il titolo crolla in Borsa. “Nonostante easyJet conseguirà nel I semestre risultati in linea con le previsioni, l’incertezza macroeconomica e molte domande irrisolte legate alla Brexit stanno indebolendo la domanda di passeggeri sul mercati, così come stiamo assistendo ad una crescente riduzione dei rendimenti dei biglietti in Gran Bretagna e in Europa. Per questa incertezza le nostre previsioni per il secondo semestre sono ora più caute”, scrive la low cost inglese in un comunicato. In Borsa le azioni della compagnia sono arrivate a perdere l’8,5%, al livello più basso da aprile 2017, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg.
“easyJet prevede di registrare una performance nel primo semestre in linea con le guidance fornite il 22 gennaio, con una perdite prima delle tasse stimata di circa 275 milioni di sterline”, si legge nel comunicato, in cui si precisa che la compagnia fornirà ulteriori dettagli sull’andamento del primo semestre al 31 marzo e le prossime guidance il 17 maggio in occasione della presentazione dei risultati del primo semestre. Il fatturato totale del primo semestre è atteso in crescita di circa il 7,3% a 2,34 miliardi di sterline, con una capacità in aumento di circa il 14,5% a 46,2 milioni.
Per quanto riguarda la Brexit, easyJet precisa di aver continuato a fare “buoni progressi sui requisiti sulle proprie proprietà europee e ha ora raggiunto il 49,92%”.
“easyJet ha avuto un primo semestre in linea con le attese. Abbiamo fatto volare circa 42 milioni di passeggeri con un numero di cancellazioni significativamente ridotto e livelli di soddisfazione del personale sempre ad alti livelli – commenta il ceo Johan Lundgren – Siamo operativamente ben preparati per la Brexit. Ora che il Parlamento Ue ha passato la sua legislazione sui collegamenti aerei, oltre alla conferma che la Gran Bretagna ricambierà, questo significa che qualunque cosa accada, noi voleremo come sempre”, aggiunge.
“Per il secondo semestre stiamo assistendo ad un rallentamento sia in Gb che in Europa, che pensiamo derivi dall’incertezza macroeconomica e da molte domande senza risposta legate alla Brexit, che stanno indebolendo la domanda”, dice Lundgren.

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